...come il vento sbuffa, sale alle narici l'odore intenso dei glicini. oltre le dune, colline coperte d'erba che nascondono la vista del mare, dell'oceano, così come il suo rumore. E la bicicletta rallenta, sbuffando contro una resistenza improvvisa. E continua. Che il vento spazza la terra in continuazione. Ed ondeggia gli steli dei tulipani, infinite onde colorate, disposte lungo linee rette che disegnano quasi sentieri. Un mare di colore. Di colori. Intensi, vivi, accecanti, sotto un cielo che é quasi limpido ed il sole scalda il viso. Ondeggia, questo mare, e sibila dolcemente come solo l'erba di un campo può fare. Nel momento più bello che vive questo Paese, che a volte non so spiegarmi tutto questo colore, da catturare improvviso, appena c'é la fioritura, prima che arrivino i tagli e poi chissà che ne sarà, quali vie e quali destinazioni, quasi correre col tempo e cercare la giornata giusta. Così come un fiore sbocciato a sorpresa nella fila sbagliata. Bello, brutto anatroccolo. E' uno spettacolo semplice che catturo così, con gli occhi un po' umidi dell'anima, un suono invisibile ed il sapore sul viso, nel respiro a pieni polmoni. Ascolto ed osservo. Alla ricerca della bellezza.
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