Tanta gente che a tratti dimentichi stia piovendo. La schiera di casette di legno inonda la strada di oggetti di ogni tipo, dai più fantasiosi, che mai avresti pensato eppure non sai perchè quando li vedi lì su una bancarella potrebbero starci bene in casa, ai berretti e le sciarpe colorate, dai piatti sostanziosi ed il vino caldo che all'improvviso non lo senti più ai dolci che vedi solo nei cartoni animati e non diresti mai esistano davvero e ti fanno tornare bambino. E cioccolata, ovviamente. Tanta cioccolata, che decora le vetrine, ravviva fontane e pure quella coda di manneken pis, il monello di Bruxelles se potessero animarsi se li mangerebbero.
Ma per me questi mercatini di Bruxelles sono soprattutto la Grand Place, nei quali sfocia il fiume di gente, che si rimpie di quelle luci danzanti a ritmo di musica che so di aver già descritto. Anche se ogni volta è diverso, un'emozione che si ripete. Anche se i toni quest'anno sembrano più sommessi, perchè l'onda lunga di questi ultimi tempi probabilmente arriva anche qui, sui banchi dei mercatini e sulle luci riflesse sul selciato bagnato.
Ma è la sensazione che è magica. E poi, c'è il tuo sorriso, nascosto sotto il berretto con le treccine colorato che mi avvolge e mi accompagna, mentre giro tra questi banchetti di ninnoli inutili, ti racconto i miei ricordi, mi blocco a fare una fotografia. O mentre camminiamo, il pomeriggio, tra le vie di Mechelen, spazzate dal vento, che il tempo cambia ogni cinque minuti. Lì la vita sembra scorrere normale, tra il mercato del sabato e gli edifici sfarzosi delle gilde che in passato hanno reso questa cittadina ricca e potente. Anche se non era necessario venire fin qui, è questo il ricordo più bello che voglio portare con me...
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