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Sulle tracce del Conquistatore


 



Luglio 2010


Su una striscia di lino grezzo lunga circa settanta metri si sviluppa il racconto. Figure di cavalieri, fanti, re, imbarcazioni procedono incessantemente di scena in scena, parlano, rivivono grazie alla maestria con cui pochi, scintillanti colori di lana grezza sono stati intrecciati sulla tela. La cosa stupefacente è che questo “cortometraggio” ha quasi mille anni, ed il solo fatto che ancora si possa ammirare ha dello stupefacente.

Stupefacente è l'umanità delle scene, delle figure che ti proiettano in un mondo lontano, oscuro ed affascinante, pieno di incertezze e leggende, quale è il MedioEvo. Stupefacenti sono i volti, i gesti, fissati sulla tela eppure dinamici lungo la direzione narrativa, le scene corali di battaglie con i loro orrori, di scontri tra cavalieri, di navigazione, di diplomazia. Tutto si dipana costretto in una lunga cornice rappresentante la natura e quelle "umane passioni", anche le più becere e le più spaventose.

E, tra il rieccheggiare di ordini e proclami, tra lo sferragliare di spade, lance e scudi, tra lo squillo di trombe ed il suono di fanfare, così lontano, così vicino, quest'arte millenaria commuove ed emoziona...



[...] L'arazzo ha dunque una duplice funzione: quella di celebrare una grande impresa e l'importante funzione politica di legittimare la successione al trono d'Inghilterra di Guglielmo il Conquistatore.

L’Arazzo è un telo di lino sul quale vennero ricamate delle figure che componevano la storia della conquista d’Inghilterra e che aveva lo scopo di spiegare ai Normanni come e perché Guglielmo era divenuto, per diritto, re d’Inghilterra, col duplice intento di glorificare le prodezze del Duca-Re e di giustificarne le azioni.

Le ultime teorie riguardo il documento indicano che invece di avere una funzione propriamente storico-deduttiva sulla conquista d’Inghilterra, l’obbiettivo della narrazione doveva porre l’attenzione sui temi religiosi: in realtà doveva mostrare e dimostrare soprattutto, attraverso la punizione divina dello spergiuro Aroldo sulle sante reliquie, quali conseguenze portassero atteggiamenti in contrasto con la morale cristiana che termina con la punizione divina ultima, cioè con la morte dell’usurpatore.

Oddone volle un elemento estremamente semplice e comprensibile da una parte, ma genialmente e immanentemente occulto dall’altra, come un enorme racconto che illustrasse l’impresa d’Inghilterra, che doveva essere appeso per la prima volta il giorno della Dedicazione, sulla faccia interna dei pilastri della navata della neo-cattedrale di Bayeux in presenza di Guglielmo. [...]



E' la terra di frontiera e di confronto tra due potenze europee, punteggiata ovunque di castelli e fortezze eretti nei secoli, a difesa e controllo, da entrambe le fazioni e non può essere un caso nemmeno che fino all'ultima guerra qui si sia combattuto. E" la storia che respiri ovunque, dalla memoria più recente indietro nel tempo alla leggenda di Guglielmo il Conquistatore. In questi luoghi è nato, e cresciuto, qui ha ricevuto la in eredità la corona inglese, e da qui è partito per rivendicarne i territori, dando inizio ad una lotta secolare.


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