Basta poco, attraversare un arco, deviare in una stradina, e tutto sembra sfumare e lasciarsi alle spalle. Da una finestra esce la musica di un pianoforte, dietro l'accesso al cortile di un palazzo un quartetto prova il concerto, e sul sentiero acciottolato sembra quasi di scorgere l'ombra di Mozart fuggire come una di quelle caricature a silhouette. Immagini di sentire crocchio delle ruote delle carrozze, gli zoccoli battere sui pietrini, ed é così, difatti, tornato indietro, che rivive il passato imperiale. Sullo sfondo di edifici monumentali, palazzi eleganti e parchi disegnati con riga e compasso. Tutto ordinato, tutto elegante, tutto quasi uscito da un film.
Come i cavalieri della Scuola di Equitazione Spagnola, sui loro destrieri, come l'Opera, sfarzosa e simbolo di una tradizione. Come i dolci, ricchissimi, nei quali ti tufferesti a testa bassa, o i caffé, animati sin dal primo pomeriggio. E come le persone, un po' anche sì, lo scorgi in certi volti, una sensazione di una tradizione che affonda in un grande passato.. Lo vedi nell'arte, di cui la città trabocca, librerie che sembrano gioielli, collezioni scintillanti di armature, vestigia regali e strumenti di ogni tipo. E nei dipinti, che dal gotico scintillante passano attraverso le monumentali tele di Rubens, dei pittori italiani, e giungono fino a Klimt, quasi un ritorno a quegli sfondi dorati e scintillanti. La senti, quella Mitteleuropa che studi sui libri di scuola, le sperimentazioni Biedemeier, qui vi affondano le radici più profonde. Suggestione, fantasia o realtà, forse tutto insieme, chissà...
Tra gli ampi viali, le architetture moderne, i palazzi che tanto ti fanno sentire piccolo ed un po' straniato, si aprono spazi straordinari a misura di persona. Dai teatri, l'opera e le grandi sale da concerto, vera e propria tradizione del panorama culturale, ai parchi, vivibili e rilassanti, fin nel cuore centrale della città, fino allo straordinario Museum Quarter, dove arte e spazio vivibile si fondono insieme racchiudendo un posto di svago e relax per chiunque. E mentre i tram vecchi si alternano sulle rotaie a quelli dalle linee più moderne, attraversi la città, magari percorrendo la Ringstrasse, per fare stop al municipio, imponente forma gotica sul cui fianco ogni sera viene proiettata l'opera, quasi fosse musica di ultima generazione, e dietro i posti organizzati a ferro di cavallo si aprono stand gastronomici da ogni parte del mondo, luci, boccali di birra e caraffe di sangria ed un continuo viavai.
Le taverne, anche nel centro, conservano piatti di tradizione, tra goulash corposi e spettacolari schnitzel serviti da oltre cent'anni su tavoli semplici in giardini nascosti. E più a sud, verso il Danubio, si aprono i cancelli del Prater, con le sue giostre un po' più moderne che fronteggiano quelle di un carosello passato, disegnando un'atmosfera ancora una volta un po' retrò un po' sbiadita ed in bianco e nero. La ruota panoramica, simbolo della città, sembra essa stessa un giocattolo sistemato all'ingresso di un parco che immagini visto dall'alto, in miniatura, esattamente come sulla spettacolare Donau Tower, una terrazza e due ristoranti rotanti, un sogno immaginato per un attimo, a 170 metri d'altezza, sulla balaustra della quale, a 360 gradi spirano feroci folate di vento a sferzarti il cuore e ricordare al tuo viso che sei vivo, con un'intera città ai tuoi piedi.
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