"Anche tu sei collina e sentiero di sassi e gioco nei canneti, e conosci la vigna che di notte tace. Tu non dici parole..."
Credo che non fossi preparato a tanta bellezza. Così, questi giorni in giro per le Langhe sono stati una sorpresa che é scivolata via leggera e veloce, come il tempo, poco, che ho passato. Sono scivolato via come un cavaliere, di quelli che dovevano attraversare questa terra, da una cittadella all'altra, ognuna abbarbicata in cima alla propria collina. Chissà se anche allora, il profumo della terra si nascondeva nei frutti delle vigne, magari nascosti nell'abbraccio di una foschia misteriosa che emanava la terra, un'immensa continua distesa di linee che seguono il terreno ed al tempo stesso lo disegnano, ed altre linee, quelle delle viti stesse che contorte cercano la propria strada verso il sole. Silenzio narrante é quello di ognuno di questi paesi, una volta raggiunti, oltre la cinta: un gruppo di case attorno ad un punto, una piazza, sulla quale si affacciano allo stesso tempo chiesa, municipio e scuola elementare. Ancora silenzio, in una calda giornata primaverile. Mi siedo sul ciglio di un ballatoio ad osservare il paesaggio. Inaspettatamente così bello, indescrivibile, silenzioso narrare.
"Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti..."
Ho ripensato a quell'idea di una promessa associata ad un luogo. L'ho fatto tra filari di vitigni e linee scritte di carta. Ho guardato indietro, anche idealmente, leggendo me stesso. Anch'io, ad un certo punto, in qualche modo ho un paese, per quanto non ho mai capito perché sia poi andato. Forse é stato semplicemente lo sguardo curioso, davanti, a fregarmi. Non conoscevo questa zona. Ma non importa. Nella sua bellezza, nella sua dolcezza, nel suo silenzio che in qualche modo sembra aver avvolto il tempo, ho riascoltato note contrastanti e complesse, ognuna delle quali é uno di questi paesi, raggiunti ai margini dei terreni coltivati, quasi sempre all'ombra di un castello, un pizzico di storia ed un'ondata di colori caldi, come la sensazione di un abbraccio.
"...Sei un chiuso silenzio che non cede, sei labbra e occhi bui. Sei la vigna..."
E' con gli occhi leggermente annacquati che osservo la vallata come si apre di fronte a me. Il profumo intenso del vino mi sale alla testa, intenso, a volte anche più del sapore al sorso. E' un mondo sconosciuto ed affascinante, che pulsa in fase col colore profondo del liquido che mi inebria. Respiro ancora, un alito di vento, che si mescola al profumo dle vino. Immaginando che ogni calice sia una storia differente da leggere e scoprire, tracciata sul terreno come una di quelle linee che adesso guidano il mio sguardo, e nascosta di segreto in un infuso prezioso. Ancora una volta, é il silenzio lontano che mi avvolge, seguendo filari e filari, fin dove arriva lo sguardo.
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