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Sfiorando l'infinito - Ultimi appunti perduti dal Marocco


 


Ho sfiorato l'infinito. Questo é l'epilogo con cui si chiude la mia "odissea marocchina". Per un mese ho scritto post lunghissimi cercando di fissare almeno una parte del viaggio che ho fatto, sperando che chi mai fosse approdato su questa pagine ed avesse deciso di fermarsi a leggere qualcosa non li scartasse per questo. Ogni tanto, ad oltre un mese che sono tornato, mi vengono in mente limpide le immagini di un paesaggio, la sensazione di un colore. E' molto diverso da quando ero lì, ed a volte penso con nostalgia che in alcuni frangenti avrei potuto godermi di più lo spettacolo cui stavo prendendo parte. Spesso mi osservavo perso nel paesaggio dentro la mia macchinina rossa coperta di polvere, la guardavo dall'alto di un paesaggio sconfinato, e mi chiedevo che mai ci facesse a fare, che mai ci facessi io. Ho cercato un significato a questo mio viaggio, e vedere quella macchinina rossa un po' mi sconfortava. Ogni tanto. Il cuore, immerso nella solitudine, in tante solitudini. Certo, é brutto portarvi dentro qualcuno per cui non esisti nemmeno. Questo é un primo pensiero dal quale non so sfuggire.


In quell'infinito che ho sfiorato, almeno nella mia illusione, ho cercato parte di quel significato. Per primo, sono state le montagne aride che toglievano il fiato. Mentre le ruote sbalzavano e valli incantate di verde si aprivano sotto un dirupo. Non attendevo altro che giungere ad est, ad una distesa di sabbia che sibilasse nel vento. Così come non l'avevo mai vista, così come non l'avevo mai toccata con le mie mani. Allora ho alzato lo sguardo, verso l'alto ed ho trovato nel buio ciò che da qualche parte portiamo dentro di noi come un ricordo ancestrale. Osservando poi un mare che si apriva ad un orizzonte che nascondeva nient'altro che chilometri e chilometri d'acqua, ho camminato laddove tutti questi elementi sembravano fondersi, in una spiaggia silenziosa avvolta nell'azzurro di un'aria impregnata di mare. Questo, era il mio infinito, insieme a quello recesso ed inestricabile che é un'angolo d'anima. Pensando sempre che non si vede niente, non si sente niente, eppure qualcosa risplende, sempre. In entrambi i casi ho sfiorato tutto questo. Così come ho sfiorato l'esistenza di tante persone che incroci, più o meno inevitabilmente, cercando almeno di ricordare un nome, un tratto che li facesse esistere, per me. Magari seduto da qualche parte ho desiderato che da una duna spuntasse una volpe che iniziasse a parlarmi. Ho visto alcune tra le cose più belle che potessi immaginare. Forse più di allora me ne rendo conto adesso, che ho il tempo di rivedere, chiudendo gli occhi, decine e decine di volte.


Una sera, arrivato sul mare, in un luogo lontano da tutto, su una spiaggia meravigliosa, abbagliato dalle luci del tramonto riflesse, dagli archi di pietra, dalla forza impressionante delle maree, quando ogni luce si é spenta mi sono trovato fianco fianco di qualche fuoco acceso sulla scogliera, immerso nell'eco continuo delle onde e nell'aria sempre impregnata di mare. Da questa posizione privilegiata osservavo disteso un cielo brillante, una luna silenziosa, e pensavo qualcosa di molto simile alla frase finale di un film. Quante volte osserviamo cose del genere...

"...si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."


E' un pensiero un po' triste, per molti versi lo si voglia prendere, del quale io non riesco ad essere degno. Cosa cercavo da questo viaggio... Non lo so, così come non so di averlo trovato. Soprattutto in alcuni casi quest'infinito mi ha in qualche modo sopraffatto, con esiti diversi. A volte invece l'amarezza di vedermi su una macchinina rossa senza che ne sappia trarre un motivo, una ragione. Magari pensando che sì, un paesaggio simile lo ritroverò lungo la strada. Purtroppo non sempre é così.




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