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Per le strade di Belfast


 

Belfast!! Un nome che evoca tinte oscure, che la prima cosa che viene in mente è “ma cosa vai a fare lì”... E allora potrei raccontare delle cicatrici nascoste, invisibili – volutamente cancellate? –, nessun dipinto sui muri, nessun segno che rimandi al passato... l'unico indizio, un edificio appartenuto alla casa d'Orange imbrattato e transennato... Ma potrei raccontare delle persone che, una volta stabilito un contatto, una volta intavolato un discorso, ti chiede se sei cattolico o protestante... magari scherzando, sempre sorridendo ed ironizzando... ma chissà quali spettri vengono evocati...

Già, la gente... socievole, simpatica, sempre disponibile ad attaccare bottone seduti al bancone di un pub... sorridente, sanguigna... quale abisso dalle persone che incontro qui! Potrei parlare della signora che si segnava la croce quando parlava del figlio andato ad Amsterdam prima di sposarsi, che tacciava il marito che non sentiva ragioni a parlargli di rugby, sicuro che l'esordio al Sei Nazioni contro l'Italia (proprio sabato prossimo) non ci sarà storia... Potrei parlare delle pinte di Guinness – diversa, più buona di quella che si beve altrove... - che scorrevano sulle note della musica irlandese, mentre sugli schermi si ripetevano le immagini del rugby e del calcio inglese... E ancora... i piatti inglesi... serviti nei pub fino alle sei soltanto, che bisognava correre per arrivare prima che la cucina chiudesse... Potrei dire della sera in cui siamo andati a mangiare e ci siamo trovati, assieme ad un altro signore, gli unici maschi presenti in una sala gremita di donne, tanto che ci si chiedeva se fosse qualche festa particolare... Potrei raccontare della sensazione di ritrovarsi in un Paese dove tutti parlano la "tua" lingua, e di quanto in realtà poi l'accento irlandese sia così marcato che era difficile da capire, che ovviamente gli Irlandesi se ne vantano... Potrei raccontare della città... elegante, ordinata, a misura umana, costellata di edifici dall'impronta tipicamente inglese, percorsa dai ragazzi e dalle ragazze vestiti con le differenti divise delle loro scuole, attraversata dagli a due piani e dai taxi che sembrano usciti da cartoline di trent'anni fa... splendida di notte, illuminata ad arte, da un semplice ponte in cemento armato riflesso di luci blu fino all'imponente municipio affiancato da un'enorme ruota panoramica, cuore pulsante della città... che già so mi mancherà, già so che ci torneremo... Potrei raccontare delle centinaia di foto, dei tentativi e dei miei "esperimenti" fotografici alla luce della sera, al chiaro di luna... E poi, il paesaggio che si stende a perdita d'occhio appena fuori città... e ancora, su verso nord lungo la costa, fino alle scogliere dei giganti, alle antiche distillerie di whisky ed alle rovine di un antico castello su un dirupo a picco sul mare... ed i paesaggi verdi sormontati da un cielo plumbeo che all'improvviso lascia il posto alla luce rarefatta del tramonto, quando il sole finalmente riesce ad aprirsi un varco tra le nuvole... ma questa è già un'altra storia... un'altra tappa...



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