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Immagine del redattoreoytis

Monasteri sperduti e rocce levigate dal vento


 


16-17 maggio 2008


...alla fermata dell'autobus discuto il tragitto: secondo me vogliono farci fare i cambi più lunghi e più costosi... due ragazze dagli Stati Uniti, una famiglia dall'India sulla mia stessa strada, un ragazzo spagnolo in direzione inversa: non c'è nemmeno un segnale ad indicare che qui dobbiamo aspettare, direttamente sulla strada, eppure mi trovo al centro di un crocevia, a contatto con persone provenienti da luoghi lontani, fino agli antipodi, a sfiorare la mia vita... avverto lo spirito con cui mi sto muovendo, la sensazione di viaggiare, e per un attimo mi sento meno solo... Si parte...


...tramonta il sole, lungo la strada attraverso la Tessaglia... il luogo degli dei... corre l'autobus, attraverso il finestrino scorrono infinite esistenze, storie indefinite che non conoscerò mai... un pastore scende il declivio dorato al seguito del suo gregge, due cani zampettano ai lati... mi volto, ed è già passato...


Le Meteore... pietre levigate dal vento, liscie neanche fossero state lavorate da uno scultore, pinnacoli che sembrano piovuti dal cielo e conficcati nel cuore della Terra, nomi evocativi per un paesaggio lunare... sulla sommità, sospesi nel vuoto, quasi volessero avvicinare quel cielo azzurro e caldo, i monasteri dominano la scena... salire i gradini e varcarne la soglia è tornare al passato, palpare una spiritualità che si rinnova senza tempo attraverso gli stessi rituali, semplici ed immensi. Il silenzio mi avvolge, attraverso arcate buie, improvvisamente inondate di luce, attraverso oggetti di legno custoditi dal tempo e carrucole di collegamento sospese nel vuoto... Teschi di monaci esposti su mensole guardano il chiostro rigoglioso di fiori, rose carnose sfavillanti al sole... rabbrividisco, sospeso come su quelle carrucole oscillanti al vento... Osservo le piccole chiese scintillanti di ori nascosti in penombra, immagini sacre osservano il visitatore con il loro sguardo fisso antico di secoli, esili candele piantate nella sabbia tremolano all'aria immobile... una ragazza si avvicina ad un quadro e lo bacia, ripetendo il segno della croce, secondo il rito ortodosso; una suora, seduta nell'ombra sgrana il rosario...

Cammino tra un monastero e l'altro, assaggiando attimi di modernità, quasi a volerli respirare tra un'apnea e l'altra... ad attendermi, ogni volta, scalinate ripide sottratte alla roccia, ed un'accoglienza che voglio sentire come fosse ad un pellegrino, sia essa fatta di silenzio o di un bicchiere d'acqua spillato alla fonte ed un dolce offerto con generosa semplicità...


Ancora un tramonto, osservo la valle costellata di rocce dal ciglio della strada... tutto intorno è silenzio, ora più che durante il giorno... e anche il vento, quassù, può soltanto sussurrare...


(piture from the web)



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