Adoro Londra.
E' diversa, ogni volta che posso andarvi, ed ogni volta c'è qualcosa di nuovo che ancora non ho visto. E' diversa la città, da qualunque altra... ogni posto ha il suo fascino, ma Londra...
Mi piace entrare nei musei, come fossero salotti dove fermarsi, camminare tra le sale ammirando perle di bellezza, e poi uscire e attraversare St'James Park e magari rincorrere con lo sguardo scoiattoli e paperelle che vivono nel centro di una megalopoli di otto milioni di abitanti. O magari prendere la metropolitana e girare... confondersi nei mercati, che siano Portobello o Camden Town, e magari spingersi un po' fuori, fino a Greenwich, dove dalle mura di eleganti edifici risuonano prove di musica e tra le colline dei parchi segui il sentiero che si arrampica su fino all'osservatorio, che marca la perfetta simmetria del mondo, tra est ed ovest. E a cavallo di questa linea, allora, ripensi alle manifestazioni per le vie del centro, a Trafalgar Square, o alle tende piantate sull'altro lato della strada che segue l'ingresso del parlamento, e pensi che sì, gli attacchi terroristici qui non sono stati fatti a caso, che nella mente un segno lo hanno lasciato. E poi, magari, da quella collina aspettare che il sole tramonti ed infiammi l'infinita distesa di tetti e sbucando fuori da nuvoloni irregolari trasformi i profili delle gru in ombre cinesi.
Mi piacciono i concerti, a lume di candela a St'Martin, proprio accanto alla National Gallery, dove le note cristalline dei concerti branderburghesi colmano l'aria visibile nella penombra, o ascoltare le note poderose dell'organo, che sia tra le arcate inarrivabili di Westminster, o nella Cappella Reale, sempre col naso all'insù tendendo l'orecchio a carpire eco infinite che vibrano tra la pietra e maestosi dipinti. E poi magari, entrare in un teatro ed assistere a musical che da anni, a volte decenni, colmano ogni ordine di posti e fanno sognare migliaia di persone.
Ma soprattutto, mi piace camminare... fino allo sfinimento... ogni volta che arrivo in questa città. Che sia per le strade a passo spedito, o col passo lento e spossante delle sale da museo. E lungo il Tamigi, dove incontri persone in ogni momento, ne incroci lo sguardo e poi le lasci andare. Gente che corre, gente che esce dal lavoro o che dal lavoro è in pausa pranzo e legge un libro al tiepido sole, turisti, suonatori, coppie innamorate. L'ho notato sin dalla prima volta che vi sono stato, e da allora, continuamente, seguo lo stesso tragitto, dalle bianche mura della Torre e dalla maestosità del Tower Brdge fino al Parlamento ed alla ruota panoramica, contando i lampioni, osservando le lucia turno da una e dell'altra parte del fiume, e attraversando ponti... di ogni tipo, lungo questo tratto, avanti e indietro magari, per cambiare direzione ed osservare da un altro punto di vista. Perchè sì, mi piacciono anche i ponti... terribilmente...
E lo so che è solo una piccola parte, tutto questo, di ciò che è in realtà, che non tutto è bello c'è altro... ci sono i senzatetto per le strade, che sono il disagio invisibile di una città sorda, ci sono ragazzini ubriachi la sera, ci sono infiniti problemi che chi non ci vive non vede. Ma questa città, così mostruosamente immensa, rimane speciale.
Comments