Luglio 2010
Ho trovato un luogo dell'anima. L'ho trovato al termine di una strada protesa nel mare, circondata di candide sabbie che all'occorrenza si lasciano sommergere dalle acque. L'ho trovato percorrendo un sentiero rettilineo, costeggiando un una propaggine di mare che si insinuava verso la terraferma, e da lontano, la sera rifletteva la linea dell'orizzonte. L'ho trovato non per caso, anche se quello che mi si é presentato davanti agli occhi, man mano che mi avvicinavo, un profilo da lontano, un gigante all'orizzonte, rubava sempre più il fiato e riempiva il cuore.
Attraverso una distesa di sabbia, nel mezzo di un paesaggio lunare, dove la voce più forte é quella del vento e camminando ti ritrovi solo con te stesso, si erge un monte-fortezza, quest'abbazia che si protende verso il cielo, quasi strappata alla roccia, della quale ogni gradino, ogni tortuosa salita rappresenta un'ascesa. Ed una volta abbandonato il deserto attorno, oltrepassat la porta d'accesso, un'unica stradina si avvolge sul monte, affollata di persone di giorno, silenziosa la sera... e poi su, oltre i cancelli del monastero, tra architetture svettandi e pilastri della terra, in cima, su una terrazza spazzata dal vento, ad ammirare quel deserto lasciarsi velocemente inghiottire dall'oceano. Ma é la sera che questa punta di cielo e terra nel mare tocca l'anima, quando gran parte della folla sciama via, e le auto si allontanano. Allora cala il silenzio, seguendo il percorso del sole, il cielo si infuoca, si riflette sulle propaggini del mare e lentamente scompare, nelle lunghe sere d'estate, ed il monte appare come un'isola illuminata nel buoi della notte. Silenzio, ancora... e solo una brezza incessante, portata dal mare, a sussurrare al tuo cuore.
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