Attraverso teorie di portici senza soluzione di continuità, lungo strade coperte “scatto” le mie fotografie, osservando la luce del sole uscire dalle nuvole, inondare le torri e riscaldare il selciato antistante il Duomo... quanti “duomi” ci sono in questa città poi devo scoprirlo... E poi ancora sotto viali di pietra, inseguendo proporzioni e prospettive per attraversare piccoli ponti e sbirciare attraverso strette finestre il torbido fluire dell'acqua... e attraversare tutte quelle chiese nascoste una nell'altra, come fossero state accatastate dallo scorrere del tempo... Nelle sale di un museo, attraverso le meraviglie che luce e colore si imprimono sulle tele, con commozione fisso la tenerezza dell'amore di una Madre per il proprio Figlio... Cammino cammino, io non sono stanco...
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