Scendo dal treno, imbraccio la bici… davanti ai miei occhi si distendono senza fine tappeti colorati di tulipani e non solo… rosso infuocato, giallo vivo, bianco accecante creano affascinanti fughe prospettiche, tingono il paesaggio adagiato su una pianura indefinita… non si riesce a credere come questo Paese cambi volto all’inizio di primavera… Il vento no, quello non manca mai… contrario, a favore, trasporta il dolce profumo dei fiori appena sbocciati e ci accompagna lungo le strade sterrate… Mi fermo… seguo l’orma di un trattore scolpita sul terreno… respiro… E via di nuovo, costeggiando la rete di canali e le staccionate che si aprono regolarmente sui campi… Una coppia di germani reali nuota mollemente nelle acque immobili, il profilo elegante di un airone pigramente osserva dalla riva… e pedaliamo, immersi nel verde, circondati da mosaici disegnati dalla natura, sotto arcate di alberi i cui rami tornano a germogliare… è un volto diverso il paesaggio che si apre oggi al mio sguardo, un volto che già mi aveva tanto affascinato l’anno scorso… così breve, così intenso…
La strada scorre sotto le ruote, il paesaggio cambia, si arriva all’oceano… onde che ribollono incessantemente sulla lunga costa sabbiosa, il vento più impetuoso di prima, nuvolosi all’orizzonte… Imbocchiamo una stradine tra le dune… ed è ancora una meraviglia… l’oceano è lì, accanto a noi… ci accompagna, lo so… ma non lo vediamo… il paesaggio è spoglio ed affascinante… gli scheletri di alberi piegati dal vento costeggiano il continuo saliscendi, ogni tanto la brezza si alza e ci porta della sabbia da oltre le colline… E pedaliamo di buona lena, scherzando ed un po’ stanchi… poi, all’improvviso, oltre una collinetta le sagome dei grattacieli de L’Aia ci riportano alla realtà che più conosciamo… Il cielo ormai grigio li avvolge, l’aria si fa densa ed inizia ad essere carica di pioggia… Sì, il tempo cambia rapidamente, ma noi possiamo fermarci, una volta entrati in città… alle mie spalle l’oceano, le dune, le distese di fiori…
[...] Il meriggio arriva quieto, si propaga la luce quasi fosse comparso un nuovo fiume che scorresse e cantasse colmando l'universo: bruscamente tutto rimane immobile, la terra, il cielo, l'acqua son pura trasparenza, il tempo si è fermato e tutto è dentro il suo scrigno di diamante.
(P.Neruda)
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