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Il tappeto


 


Mi piace Bruxelles. Al mio amico chi mi dice che non è niente di speciale, che è abbandonata a sè stessa, sporca rispondo sempre che è sì un po' decadente, che non è perfetta nel modo in cui si presenta, ma dentro di me penso che sia romantica ed affascinante, un po' bohemien. E' un po' latina... è il primo posto dove per strada senti parlare la gente del luogo in francese, ed anche se io il francese non lo capisco, il suono della lingua è un'altra cosa e mi fa respirare il cuore. E' viva, un po' guascona, ma cela eleganza, negli edifici un po' tralasciati, nei pizzi esposti alle vetrine, nelle strade che seguono i saliscendi dei colli e disegnano curiose geometrie con le rotaie dei tram o i parchi e le ampie piazze.

E' golosa, Bruxelles, con tutti i negozi di cioccolata che fusa cola nelle fontane in bella mostra nelle vetrine o colma vassoi e vassoi di praline di ogni colore e forma, e con le centinaia di birre servite ai tavoli, ognuna nel proprio bicchiere e secondo la propria ritualità.

Ma soprattutto, c'è quella piazza... vasta, nel cuore della città, attraversata da chissà quante persone, un viavai continuo, eppure c'è sempre spazio, ai lati della quale pittori improvvisati vendono le proprie creazioni e giovani studenti di conservatorio esibiscono in piccoli gruppi i loro strumenti. Adoro questa piazza, cerco di guardarla con gli occhi di Victor Hugo che si affacciava da uno degli edifici in cui aveva riparato in esilio e la definiva la più bella d'Europa... l'ho osservata nella frenesia del giorno, alla luce del tramonto e coi riflessi della sera. Per me è diventato un po' uno di quei luoghi dell'anima... e quando passo per questa città mi fermo sempre fino all'ultimo, la sera, rosicchiando fino all'ultimo minuto prima di dover correre in stazione e prendere il treno di ritorno, a respirare la vita che si riflette tra i locali, gli edifici e guglie gotiche.


Si discuteva dove poter andare sabato... a Bruxelles ero già stato più volte, una volta anche con mia sorella, ma gli altri no... si cercavano altre mete qui vicino... Poi, all'improvviso, aprendo la guida, mi sono ricordato che era metà agosto che questo è un numero pari, e non ho avuto dubbi... solo per un paio di giorni, avevo la fortuna di poter vivere quella piazza in modo ancora diverso, e di vedere qualcosa di unico. Ecco, allora...




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