Sono passati degli anni. Ma le luci, i riflessi, e la gente é come se fossero rimasti lì lasciati da pochi minuti, per quella sensazione indescrivibile di calore e di gioia, un po' meraviglia, che mi infonde passaggiare da una piazza all'altra di Bruxelles all'ombra del Natale. Sono passati degli anni, e li sento nell'anima, nei miei ricordi. Eppure, oggi sarà un'altra pagina, da aggiungere, da scrivere, magari disegnare. Disegnare note e luci proiettate sulle architetture della città, o un accenno di danza, un boccone caldo tra le mani, ed i ricami dei merletti alle vetrine, catturando nell'aria spezzoni di frasi in una miriade di lingue differenti. Perché anche questa é una caratteristica un po' speciale dei mercatini di Bruxelles. Ogni volta che sono venuto qui l'ho fatto in contesti diversi, con cuori diversi ed aspettative che variavano alternandosi tra sogni, condivisione e promesse. Così, ho ascoltato, osservato, assaporato, chiudendo gli occhi un istante, magari, ogni tanto, come stessi cavalcando ponti sospesi tra isole custodi di un ricordo, e riaprirli ora, balzando avanti, con un sorriso.
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