Credo fosse il giorno più caldo possibile. In bici, giù, fino all'oceano. E da lì sparire dietro le dune che modellano l'orizzonte, coperte di verde, piccoli monti da scalare o valichi da attraversare. Per trovare laghi piccoli come stagni, strappati al mare e mondi a parte, panchine silenziose, e le fronde degli alberi nemmeno attraversate dal vento. Accompagnando la linea del mare, che sai è lì ma non si vede, magari appare all'improvviso grazie ad una deviazione segnalata che termina direttamente sulla spiaggia, ampia, candida e piatta, come e' tipica dei paesaggi del nord. E vai, chi alla fine e' sempre presente, semplicemente terraferma che comunque sai approdo anche in tempesta, pedale dopo pedale, magari cercando di rapire ogni piccola bellezza che possa scaldare il cuore, per quanto pesante, e portarla con te.
Scheveningen, 26 giugno 2011
Comments