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Immagine del redattoreoytis

Deserto siciliano


 


Non dimenticherò facilmente questo viaggio, anche se per motivi diversi da come mi ero immaginato. Io ce l'ho messa tutta, almeno. Butterò questo mio enorme cuore, sempre, alla fine. Non dimenticherò la bellezza, ad ogni modo e nonostante tutto, di questa terra calda ed aspra, che profuma d'arancio e brilla come fosse oro. Non la dimenticherò così come non avevo dimenticato anni fa, un giro simile eppure profondamente diverso, allora, e non solo per la direzione con cui avevo circumnavigato l'intera isola. Ho cercato luoghi che erano immagini fissate da qualche parte come ricordi, ed altri che erano nomi abbandonati sulla mappa senza che li avessi mai attraversati. Cercando e riscoprendo. Perché sembra incredibile come ciò che rimane nella mente possa essere sublimato, come incredibile é quanto possano crescere i nostri occhi nel frattempo.



Sono partito da una terra di fuoco. O dovrei meglio dire, dal fuoco che sputava la terra. Qualcosa che credo di aver sognato di poter osservare sin da bambino. Ho attraversato mari, troppo in fretta.

E mi sono gettato su quelle strade arse dal sole che iniziavano ad attraversare secoli di storia e di culture tanto diverse sapientemente amalgamate. Non é soltanto la bellezza del paesaggio ad affascinare, né la straordinaria ricchezza d'arte che si manifesta in ogni sua forma, né tantomeno i sapori intensi ed ebrianti. No, é la fusione di tutto questo, e qualcosa di più indescrivibile e non tangibile, come onde di mari diversi che si scontrano al largo di una protaggine di roccia, che rende quest'isola al centro del Mediterraneo un luogo unico ed una scoperta continua.



Al di là degli stereotipi. A volte avverto un senso di trascuratezza e di superficialità e forse altro che non voglio dire. Tanta bellezza meriterebbe qualcosa di più, un amore differente, invece di uno sfruttamento cieco e selvaggio. Forse é la storia di tutto il Paese, che qui si manifesta in maniera più eclatante. Al tempo stesso, guardandomi indietro di una decina d'anni, ho trovato un luogo più aperto ed internazionale, più preparato ad accogliere il mondo. E' una sensazione che ho provato anche altre volte, forse un aspetto davvero di un mondo più unico e connesso. O forse é solo un'illusione, una patina glossata attorno ai luoghi più famosi, che basta deviare lo sguardo e scorgere polvere e ferite a malapena coperte. Chissà se anche questo é un'espressione di quell'amalgama che lega passato e futuro. Un passato martoriato, di cui non ha senso scappare, un futuro di colori vibranti. Forse, in un futuro. E' un'illusione. Ma tutto quanto, la gente, i luoghi, il passato stesso, lo meriterebbe.




Dal fuoco al fuoco. Grani neri che scricchiolano come quel carbone di zucchero che da noi si portava ai bambini a Santa Lucia sono sparsi ovunque, sulla strada, sulle terrazze, ai margini del vialetto di ingresso. Frammenti di lapilli sputati fuori giusto qualche giorno prima e rovesciati dal vento. E' la normalità, da queste parti. E' il fuoco della terra che qui sottolinea quanto siano intense tutte le sensazioni, aspre e ricche allo stesso tempo. La vita qui sembra oscillare, assumendo talvolta contorni epici, altre volte sconfinando nella poesia. Davvero non stupisce che qui gli antichi Greci avessero messo a dimora dei e creature mitologiche nelle loro passioni più cruente e nelle loro forme più mostruose.

Il fuoco, o ciò che ne rimane, in questi tizzoni ardenti che adesso sembrano dolci per bambini cattivi, é come la prima anche l'ultima immagine che porto con me. Oggi come allora. In una sera mite e silenziosa, dove la luce é ancora tale da lasciar scorgere il profilo del vulcano e lo sbuffo di fumo che sale a mescolarsi alle nubi. E' un silenzio intriso di malinconia, immobile all'apparenza sopra un tumulto di energia. E' l'immagine che più cercavo, quella che avrei desiderato recuperare più, che in parte mi mancava. E' un'immagine frammentata che avrei pensato di scattare con cuore diverso.



"... È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita..."

(Goethe)



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