E' stata una strana associazione di idee a ricondurmi qui. Una fettina sottile di zenzero per il the più buono della Palestina. Sono tornato ad una giornata di sole, ormai un anno fa, di già. E la strada assolata di Betlemme, una voce che mi invita, ad un angolo della strada. Ed un sorriso bonaccione che esce da quello che in realtà é poco più di un garage, invitandomi a sedere ad un tavolino da giardino a bere il the più buono che possa gustare in questa terra assolata. Che sono pure in compagnia di alcune ragazze, volontarie qui a Betlemme. Eccolo, allora, menta, limone, zucchero ed una fettina di zenzero. Cinque shekel e chissà che altro. Lui esce, sparisce dietro una strada col vassoio pieno di bicchierini di the e caffe, per distribuirli di qua e di là e tornare dopo poco al suo bar. Amico mio, che mi riconosci per strada, giorno dopo giorno, e con sorriso mi inviti a bere l'essenza del deserto, il tuo volto rimane impresso come il sapore dolce della menta e quello pungente delle spezie. Come la luce, calda tra le vie strette di una città antica, e lo sguardo assorto di un bambino, dall'altra parte della strada, appoggiato ad un muretto, o altri due, un po' più grandi, che nel cortile dietro la chiesa vogliono giocare a pallone. Questa immagine rimane, come molte altre, di un viaggio che mi ha toccato come non mai. E proprio come per me, anche nel blog, ritorna. A volte per rivederle, quasi chiudo gli occhi e le osservo nel buio. Magari cercando di ricreare quel the un po' speciale.
Ed é già passato del tempo.
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