2,3 Novembre 2015
Bisogna attendere un attimo perché gli occhi recuperino. Così come per il corpo, perché si adatti al balzo di temperatura. Ed in chiaroscuro, la luce intaglia la pietra, come ripetendo il lavoro paziente di mani anonime centinaia di anni fa. Ellora, Ajanta, sembrano quasi la celebrazione della pazienza e della perseveranza. E le figure, e gli edifici stessi, prendono corpo dalla roccia, come se un occhio attento avesse saputo penetrare una montagna intera e creare tutto questo. Nel silenzio degli spazi, nel silenzio dello spirito, rieccheggia il rintoccare degli scalpelli, quelli umili di chi oggi preserva, così come furono quelli che crearono un tempo che fu. Osservare questi gesti, anche solo udirli nel buio, é di grande effetto. Mentre figure gigantesche, sempre nell'ombra, osservano immobili, con lo sguardo fisso ed impenetrabile. Oppure si muovono, minuscole, tra intagli raffinatissimi, ancora sfiorate da quel colore che lentamente sbiadisce nel tempo. Risplendono, in una dimensione parallela, dove tutto rimane immobile.
Ad inizio di ogni guida sull'India ci sono un paio di pagin dedicate ai treni ed al sistema ferroviario indiano: prendere un treno in India, ancor più che in molti altri posti é un'esperienza a sé e parte di un viaggio. Questa é stata la prima occasione per viaggiare in treno. Da Mumbai e ritorno, ogni viaggio una notte. Si muove, con lentezza, dovuta alle linee, non lo so, dopo un mese intero penso che sia dovuto alle persone che camminano indistintamente sui binari, equivalente della stessa filosofia che regna per le strade. Ma il viaggio inizia in stazione, tra gente che aspetta, gente che dorme, quasi accampata, ammassi di cose. Inizia con le liste, attaccae all'ingresso delle carrozze, a seconda della classe cui si viaggia, e prosegue negli scompartimenti. Ho trovato uomini d'affari, padri che hanno un figlio in Europa, e giovani ingegneri, viaggiando nella classe più alta, gruppi di famiglie in seconda classe. Il resto, l'ho intravisto solo dalle piattaforme delle stazioni. Ho incontrato un ragazzo che potrebbe benissimo essere uno dei miei amici indiani qui, interessi simili e stesso tipo di studi. Parlare di India col mio temporaneo compagno di viaggio apre un punto di vista nuovo su questo Paese, ed una prospettiva diversa, più globale e globalizzata. Sono arrivato da poche ore soltanto e non é semplice rispondere come ti piace qesto Paese e cosa ne pensi. Anche perché tutto ciò che voglio osservare cerco di non giudicarlo, non almeno nel senso che do a questa parola.
Andata. Itinerari lungo la strada, castelli inespugnati, una capitale arsa nella siccità, repliche di edifici famosi e mulini ad acqua lungo la strada. Villaggi addossati al ciglio, infiniti modi di spostarsi, piantagioni di cotone. Non avevo mai visto il cotone ancora attaccato alla sua pianta. Ogni distanza, percorsa a piedi, sembra allungarsi continuamente rispetto alla mappa. E ritorno.
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