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Immagine del redattoreoytis

Bretagna, un ultimo sguardo guidando verso casa


 


“Steal my heart and hold my tongue. I feel my time, my time has come. Let me in, unlock the door. I've never felt this way before.

The wheels just keep on turning, The drummer begins to drum, I don't know which way I'm going, I don't know which way I've come.

Hold my head inside your hands, I need someone who understands. I need someone, someone who hears, For you, I've waited all these years. …”



Sono tornato da una settimana che mi ha portato oltre le mie aspettative. Lambendo una terra ed una cultura di bellezza straordinaria, colmandomi di emozioni più di quanto potessi immaginare. Sono arrivato fino in Britannia, quell corno di terra curioso che, ancorato al continente, sulle mappe geografiche si protende verso l’oceano. Sono partito dai ricordi, e da un libro, gli stessi che avevano dipinto la Normandia come un luogo intriso di storia, imponenti forze naturali ed intensi colori su tela. E sono andato oltre, a quelle pagine che mi ero promesso di leggere, un’altra volta, e a quelle note che risvegliano il sangue ad udirle. Ma soprattutto, cercando in qualche modo una terra ai confine del mondo, dove l’orizzonte diventa una linea potente ed il vento spazza la costa temprando la vita di chi osa sfidarlo giorno per giorno. Ho navigato in questo paesaggio che mi attraeva come un canto di sirene, desiderando a tratti che fosse più vicino, perchè l’eco rimanesse realtà.



Sono sempre rimasto affascinato dai ponti. Ma questo, credo, è uno un po’ speciale. Lo sto attraversando di notte, dopo ore di viaggio ed attendendo una meta che sarà soltanto una tappa di avvicinamento. Lo sto attraversando per la terza volta, anni ormai dopo la prima, quando ho scoperto la Normandia. Sono passati anni, in fretta. Ma non le emozioni, ed i ricordi, che salgono rapidi come le folate di vento che mi appresto a respirare nei prossimi giorni. Ecco, questo ponte è speciale perchè in un certo senso da qui, da questi paesaggi che tanto tempo fa mi hanno toccato il cuore, passano i miei sentimenti, anche quelli più profondi, così come profonde ad un certo punto si sono rivelate le ferite che li accompagnavano. Ma questa notte, passo con un senso di leggerezza e con la curiosità e l’emozione di una nuova avventura, partendo ai margini di quello che fu allora, geograficamente ed idealmente, il mio punto più lontano, e con una mano stretta sul cuore in un’altra mano. La scuoto, un attimo, perchè vorrei che questo sfrecciare nella notte fosse anche tutto quello che nel buio rimane nascosto sotto di noi, le luci del porto, la foce del fiume, un villaggio di pescatori in lontananza. Ma perchè non rimanesse soltanto nei miei pensieri, che si perdono in questo labirinto. E come ogni cosa che in qualche modo non capita per caso, ruoto leggermente la manopola del volume, perchè delle note improvvisamente mi colpiscono e voglio che mi guidino come una colonna sonora su questo tratto di strada.



“… In your tears and in your blood, In your fire and in your flood, I hear you laugh, I heard you sing, "I wouldn't change a single thing."

The wheels just keep on turning, The drummers begin to drum, I don't know which way I'm going, I don't know what I've become.

For you, I'd wait 'til kingdom come, Until my days, my days are done. Say you'll come and set me free, Just say you'll wait, you'll wait for me.”



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