Pochi passi, dalla banchina attraverso i giunchi. Pochi passi e si scivola sul fondo e le gambe affondano in un fango scuro e pesante. Inizia così. La terraferma che lentamente si lascia alle spalle, mentre ogni passo affonda, precario, quasi inghiottito. Lentamente, é il mare, nel quale cammino, su una strada che si é aperta così, secondo un'arcana magia, laddove normalmente c'é l'acqua, che guide esperte sanno come trovare, in mezzo a questa distesa instabile. Sono ospite di un mondo che normalmente rimane nascosto. Tra acqua e terra, tra cielo e mare. Scorgendo riflessi che abbagliano e che sono talmente pieni da dare la sensazione di camminare in un mondo capovolto. Un deserto di acqua che c'é e non c'é, che sparisce e lascia aperto il passaggio con la stessa rapidità con la quale se ne riappropria. Un deserto che é un luogo dell'anima, sotto un cielo azzurro ed un sole caldo come pochi se ne vedono quassu. Più a nord, ancora, verso le Isole Frisoni, in una terra strappata al mare dall'uomo.
Cammino, per la gioia di camminare. Per l'emozione di attraversare questo deserto, che proietto dentro di me. In un luogo che per me rimane unico, nel quale l'animo stesso trova lo specchio in cui riflettersi. Sfiorando forme di vita nascoste pochi centimetri sotto le suole di scarpe da buttare e conservate apposta per questo, ora colme di fango ed acqua. Una goccia di sudore, un altro respiro. Come quello che sembra il profilo di un'isola, forse é un miraggio, forse é un riflesso senza soluzione di continuità a livello del terreno, proprio come avviene nei deserti. Fata Morgana, li chiamava la mia guida marocchina che parlava soltanto francese.
Ed invece no. Lentamente, attraverso guadi, e terreni soffici tenuti insieme da banchi di cozze, quel profilo si avvicina, assume sembianze reali. Sentendo sempre forte il sapore del mare, in quelle gocce di sudore, sulle labbra, nei vestiti. Tra cielo e mare.
Guadagno una spiaggia bianca e senza fine, nascosta dietro dune di sabbia che in superficie scorrono granellino per granellino, reinventandosi ogni volta in una traccia diversa. Per la prima volta, in quasi otto anni, ho fatto il bagno nel Mare del Nord.
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