top of page
Immagine del redattoreoytis

Alsazia, mercatini e case a graticcio a Natale


 



In una regione tra Francia e Germania, contesa dai due lati del Reno. Alsazia, terra orgogliosamente di Francia e forte influenza tedesca. Tra le vie di Strasburgo è come se si camminasse in un unico, esteso mercatino di Natale. Tra una piazza e l'altra, guidato da migliaia di piccole inafferrabili luci, dai sapori che attraggono alle bancarelle e gli aromi che permeano l'aria, guidato dai rintocchi della maestosa cattedrale gotica, che custodisce sotto guglie vertiginose ed archi rampanti un capolavoro di meccanica e astronomia

Sembra ancora più tiepida, l'aria di un inizio dicembre mite, così illuminata di ogni casetta. Tradizione germanica, più che altrove, quella dei mercatini che qui vantano d'essere tra i più antichi d'Europa. Sembra quasi una magia, quella di camminare tra queste luminarie, quella luce calda che irradia da ogni bancone su cui si trovano sempre quelle cose più improbabili, un po' come quella fievole delle candele accese dentro i modellini in vendita qua e là, l'albero gigantesco issato a lato del municipio e gli edifici storici illuminati nelle maniere più fantasiose ad esaltarne le forme arrembanti sulla strada. Ancora di più la sera, quando del giorno non resta che un cielo scuro e freddo ed ogni colore prende nuova vita. Quando le finestre delle taverne si appannano per la gente che riempie le sale raccolte e gli sbuffi speziati che si rincorrono dalle cucine e da fuori si coglie soltanto un indefinito, continuo vociare. Quando le prime luci iniziano a spegnersi, i banconi si ripiegano e le strade iniziano a svuotarsi, e sul selciato costruito di sanpietrini l'umidità e, magari, una pioggerellina gelida, stendono un velo di lucidi riflessi. E le case a graticcio si ergono ai lati di passaggi stretti e suggestivi, sbucano fuori alla vista tra decorazioni e rami di abeti o, infine, si specchiano su chiuse e torrrenti, nel silenzio irreale frammentato dal rumore dell'acqua ed interrotto soltanto dal timido rimbombo di passi o inafferrabili voci lontane.


Petit France a Strasburgo, Petit Venise a Colmar... piccoli angoli strappati allo scorrere del tempo, dove tutto, riflessi, scorci e case medievali sembrano il portale per un viaggio a ritroso. E' sulla via del ritorno, Colmar, le cui piazze illuminate e decorate a festa secondo la forte tradizione natalizia che coinvolge tutta la regione accolgono con altrettanto calore e quella stessa meravigliosa curiosità chi vi si trovi di passaggio. Più affollate le piazze in cui si incastrano a malapena le tipiche casette di legno, raccolte attorno a chiese ed abbazie cittadine, un po' come gli edifici della città storica che sbucano sullo sfondo dietro un tetto spiovente o una decorazione sospesa. Affollata, perchè è domenica mattina, e sembra davvero un giorno di festa. Anche senza poter attendere che le luci si accendano e brillino solitarie nel buio, anche se l'aria è ancora tersa e l'acqua vaporizza impalpabile sui canali creando uno strato di nebbia, anche se è un passaggio un po' di fretta... comunque negli occhi si cerca sempre di catturare un po' di magia.



Alla fine ne ho comprata una anche io di quelle casette. Quelle con tante finestrelle ed una candela tremolante che accesa brilla dall'interno. Nella casa a Verona, a Natale, e non solo, spuntano ovunque e mia mamma le accende perchè le piacciono le luci, le scaldano il cuore, specie in un periodo che da sempre è da esorcizzare, anche con delle piccole cose. Sembra una cosa sciocca, però... la sera mi piace distendermi sul divano, prima di andare a dormire e spegnere la luce. Magari ascoltare la musica, bassa, in sottofondo, e lasciare spazio al buio della notte. A volte anzi, crollo dal sonno, così, guardando nel silenzio, con un po' di malinconia, un po' tanto dei miei pensieri e la rilassatezza della giornata terminata. Così, sembra sciocco... ma queste sere ho atteso e acceso la casetta... e quella flebile luce attraverso le aperture, le ombre ed i riflessi disegnati sul tavolo, e fin sul soffitto, mi trasmettono un po' di calore, sembra quasi un paesaggio lontano, quasi deserto ed un puntino nel buio. Ed allora un po' ho anche capito...




3 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Postdam

Il Muro

Commenti


bottom of page