5-9 Novembre 2016
Questo é un capitolo non scritto. Sì, il mio racconto inizia così, con appunti di viaggio soltanto immaginati. Come antichi disegni, salendo verso nord, svoltando a fatica tra il verde lussureggiante di una foresta tropicale, mi sono mosso seguendo il rumore assordante dell'acqua. Un salto nell'abisso, dove ogni goccia si frammenta nella schiuma sospesa nell'aria e nei colori riflessi di un arcobaleno sospeso. Sudore, sotto un'afa senza sosta, dove ogni passo pesa di più. Ho immaginato occhi, nascosti, dietro il bordo della foresta che mi faceva da ala: un'ombra, animale veloce, il canto di un uccello, od lo sbattere di occhi umani. E leggero, lontano, saliva il suono di un flauto: mi accompagnava sulle acque di un fiume, torbido e limaccioso, alla scoperta di rovine ora silenziose. Salivano, le note, sempre più intense, sempre più intrise di quell'umanità perduta il giorno in cui soldati armati e desiderosi di terre arrivarono alle missioni e disperdevano i Guarani lasciando dietro di sé l'ombra di pietre in rovina ed il silenzio delle note disperse tra le acque del Parana.
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