"Mi sono domandato tante volte come mai l'acqua del mare è salata mentre l'acqua dei fiumi che si versano nel mare non lo è, e nemmeno la pioggia che cade dal cielo è salata. Non ho mai trovato una risposta e mi faccio di nuovo questa domanda mentre, risvegliato dal vento dopo un lungo sonno, sto seduto sulla costa sassosa di questa terra che dovrebbe essere Itaca, ma che ora non riconosco.
Mi guardo intorno smarrito perchè non riconosco nè la costa sassosa, nè questa terra arida coperta di alberi spogliati dai venti marini, nè l'orizzonte delle montagne, nè questo cielo color del mare."
(L.Malerba - Itaca per sempre)
Forse perchè tra un'ora scappo in aeroporto e farò un po' il giro dell'oca per tornare a casa un paio di giorni, o forse perchè questa foto mi passa per la mente da quando l'ho scattata dalla torre di Belem... in realtà, non c'è motivo particolare, se non l'idea di riportare l'incipit di alcuni dei libri che mi passano sotto mano. Certo, col libro sottomano, a contemplare la distesa infinita dell'oceano... pensavo a questo eroe, a quanto poco in realtà lo si conosca e quanto differenti siano le chiavi di lettura che permettano di dischiudere il mistero del fascino senza tempo che riesce ad esercitare. Nemmeno saprei trovare delle parole per descrivere il fascino che esercita su di me, da sempre, da quando la mia mamma mi raccontava i miti omerici come fossero una favola o dagli anni del liceo, in cui i versi dell'Iliade e dell'Odissea prima, i versi di Dante poi, scorrevano fluidi sotto gli occhi ed alimentavano la mia immaginazione. E pensavo poi a quegli aspetti umani che so non mi piacerebbero, che fanno parte del personaggio, eppure non ce ne accorgiamo, travolti dalla bellezza dei versi che ne narrano le gesta ed i tormenti. Perchè alla fine vediamo Nessuno... navigare verso l'ignoto su una barca alla deriva in mezzo al mare, alla disperata ricerca del proprio mondo che mai sapremo se lo abbia realmente raggiunto... perchè tra queste pagine ho visto l'arroganza dell'uomo, la ferocia crudele della vendetta, la mente calcolatrice ed abile mentitrice soccombere di colpo di fronte all'impresa più difficile, quando tornato a calcare il suolo di quel luogo eterno che è Itaca, si trova a dover sostenere lo sguardo della donna che ama. Ecco, forse anche per questo non riesco a distogliere l'attenzione dall'immagine magnetica ed inafferrabile di questo mito.
"Ho imparato finalmente che non bisogna mai mettere a confronto i sogni con la realtà."
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