Luglio 2010
Mi piace viaggiare. Scoprire, chiudere la mappa e perdermi prima di riaprirla, camminare, tantissimo. e sentire davvero la strada sotto i miei piedi... ed osservare. Cercare, vedere, osservare, magari attraverso quella macchina fotografica che tengo sempre legata al braccio, anche se poi le foto più belle le immagino dentro di me e non verranno scattate... conoscere e magari parlare, se non fosse per la mia timidezza... altre volte mi limito ad osservare, come seduto al tavolino di un caffé, sfilare di fronte a me l'umanità. Quella timidezza che mi allontana, a volte, mi chiude, mi infonde mille insicurezza. Mi piace l'arte, per quanto rimanga un linguaggio misterioso, non certo pienamente decifrato... mi piace immaginare ogni colpo di pennello sferzato dalle mani dell'anima, e sempre chiedermi chissà cosa pensasse in quel momento, quali burrasche hanno deviato il tratto di un'immagine. Adoro la musica, perché ho sempre pensato parlasse direttamente all'anima, linguaggio universale che voglio essere capace di ascoltare... nelle note mi perdo, ascolto me stesso, piango e gioisco. Suono per me stesso, perché nemmeno saprei fare altrimenti, malgrado tutte le volte che ne sono stato deriso, affidando a volte a quei pentagrammi malamente interpretati i miei sentimenti e la mia anima. Lo so di essere un po' sognatore, molto idealista, su tutto, a volte barca in tempesta dentro di me, o contro venti avversi... perché non temo i mulini a vento, non so girarmi da un'altra parte.
Non ho idea di quante parole potrei mai perdere cercando di raccontare e capire anche solo un granello di me.
Amo la mia famiglia, anche con i difetti, le battaglie e le baruffe... ma so che sempre troverò comprensione e amore, che sarò ascoltato e troverò appoggio nei momenti più bui e condivisione nei momenti di gioia... so che ognuno é disposto a lottare per l'altro, che non saremo mai estranei e saluti di cortesia... e so che é importante per me, non conta la distanza, c'é sempre la vicinanza del cuore.
So che amo con tutto il cuore, con tutto me stesso, magari ogni tanto sbagliando, sicuramente, ma con tutta la limpidezza che possa immaginare... edificando uno scranno colei che ha saputo toccarmi il cuore... perché non so mentire proprio su questo, non voglio difendese perché credo che altrimenti non amerai mai fino in fondo. Non saprei fare altrimenti.
Una volta ho trovato scritto su un foglio senza carta che amare una persona significa amare il suo cuore. Pensavo oggi che é vero, per amare qualcuno devi amarne l'anima, sembra così semplice da dire, eppure così complicato da afferrare.
Oggi é una bella giornata, questo giardino é speciale, ed i colori brillano a ricomporre tele più o meno note, alcune che nascono e passano nel momento stesso in cui le osservi. La mia improbabile tela é una macchina fotografica, ed una piccola farfalla il mio improbabile protagonista soggetto. Ho aspettato quindici, forse venti minuti, avrò scattato e cancellato chissà quante foto, per tenerne un numero che sta sulle dita di una mano, ed alla fine ho scelto questa. Ecco, io sono fatto così... saltellare e aspettare per una foto, senza che abbia chissà quali pretese, forse mi descrive un pochino. Forse anche la semplicità e la fragilità di questa farfalla mi descrivono pure un pochino... Ho sempre pensato che le piccole cose, sebbene incomprese da chiunque altro non ne sia coinvolto, siano le più importanti. Una chiamata, un biglietto, un'attenzione insignificante, un regalo che non vale se non per quell'invisibile agli occhi che rimane nel cuore. Sono quelle sciocchezze che ci riempiono la vita, scaldano il cuore e ci fanno andare avanti. O anche una farfalla da rincorrere con la lente e mettere a fuoco, aspettare e catturare in un'immagine che mi racconti quel battito d'ali che mai sarà ripetuto.
Giverny, 24 Luglio 2010
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