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Patagonia Express


 


Ci son dei luoghi che li sogni soltanto per il nome, per quello che rappresentano. Destinazioni di viaggi percorsi e ripercorsi con la mente, preparati senza nemmeno un punto tracciato su una cartina, come fosse una mappa nascosta tra i percorsi dell'anima, in attesa di essere vissuti davvero, un giorno. C'é una terra, un continente intero, che porto nel cuore senza mai avervi messo piede. Semplicemente. Un giorno chissà, avrò il coraggio di percorrere quelle strade e, ad un certo punto, iniziare a scendere, sempre più a sud, ripercorrendo la storia, annegando l'anima nei paesaggi e solcando i solchi dei volti della gente. E magari da qualche parte troverò anche qualche lacrima perduta. Ne sono sicuro, perché sono fatto così, perché una terra lontana può nascondersi dietro un battito d'occhi. Sarà un viaggio dell'anima.

Suggestione. Di uno scrittore che amo, poeta della solitudine, che proprio qualche giorno fa leggevo colpito da una malattia terribile per la mente ed il corpo. E di un altro, che leggevo in questi giorni, alla fermata del bus per andare a lavoro che la bici era rotta. Suggestioni... di resistenza e di silenzi umani che raccontano storie infinite. E di luoghi leggendari, come questo... Atacama e le sue rose, che nascono e muoiono nel tempo di un respiro, dove il silenzio spacca le pietre e la speranza germoglia sotto la terra più arida.


"Lungo tutta la strada non si vede un albero, né un arbusto, né un cespuglio né un filo d'erba, né un animale, né un insetto, né un solo uccello. Solitudine, e ancora solitudine. Deserto, saline, fabbriche di salnitro abbandonate, scheletri di costruzioni degli inizi del secolo, veicoli mummificati, sembrano indicare che questa regione non è altro che un castigo, ma sotto il suolo arido, vive, incredibilmente, una delle più belle forme di vita. E' la radice di un lichene antico quanto il deserto, che sepolto una decina di centimetri sotto il terreno calcinato dai raggi solari, aspetta pazientemente il giorno dell'unica pioggia, sempre alla fine del mese di marzo, che scende per qualche minuto su quella terra maledetta. Quell'acquazzone minimo cade, bagna la terra che assetata assorbe l'acqua, e quasi subito le nubi svaniscono. Ma questo basta perché in poche ore tutto il deserto si trasformi in un giardino infinito di fiori intensamente rossi. Le rose di Atacama riescono a vivere solo un paio d'ore, poi il sole le brucia e il vento spazza via i petali. A parte quell'unico giorno di pioggia miracolosa, durante il resto dell'anno il sole picchia senza pietà, e la notte il freddo permette di ascoltare il silenzio: per millenni si sono spaccate quelle che un tempo erano roccee ora sono sassi. Quel suono interminabile di pietre che si sgretolano a causa del violento sbalzo di temperatura è la migliore dimostrazione che anche il silenzio si può ascoltare."

(L.Sepulveda - Patagonia Express)




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